In queste prime settimane del nuovo anno, molti contribuenti dovranno provvedere a rinnovare l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), dato che la certificazione valida per il 2024 è scaduta lo scorso 31 dicembre.
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Questo documento è fondamentale per l’accesso a specifici bonus ed agevolazioni, mentre in altri casi è rilevante per il calcolo degli importi erogabili. I soggetti e le famiglie che vorranno richiedere anche durante il 2025 questi sussidi economici, dunque, dovranno presentare la certificazione aggiornata. In tal senso, è necessario sapere che è stato approvato, di recente, un decreto contenente delle modifiche per il calcolo dell’Isee. Ora si attende la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.
Nuovo Isee, cosa cambia dopo l’approvazione del Decreto
Il Premier Giorgia Meloni, nei giorni scorsi, ha firmato il Decreto che modifica alcuni criteri per determinare l’Isee 2025 introducendo delle rilevanti novità. Secondo quanto previsto dal decreto, non verranno più tenuti in considerazione per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente i titoli di Stato, i Buoni Postali e i Libretti di Risparmio sino ad un valore di 50mila euro.
Inoltre, per le famiglie con componenti disabili o non autosufficienti, vengono esclusi dal calcolo del reddito di ciascun membro i trattamenti assistenziali, indennitari e previdenziali, comprese le carte di debito, a qualunque titolo, corrisposti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. È stata stabilita anche l’attribuzione di una maggiorazione di 0,5 al parametro della scala di equivalenza per ogni membro della famiglia con disabilità media, grave o non autosufficiente.
Cosa comportano le nuove modifiche
Come già anticipato in precedenza, dopo l’approvazione ora si è in attesa della pubblicazione del decreto contenente le nuove misure sulla Gazzetta Ufficiale che dovrà avvenire nelle prossime settimane. Questo determinerà l’entrata in vigore ufficiale del provvedimento.
Intanto, gli Isee che verranno rilasciati prima dell’entrata in vigore terranno conto delle precedenti normative e, dunque, avranno un valore più alto. Le certificazioni già rilasciate o in fase di elaborazione non verranno aggiornati in maniera automatica e resteranno validi sino alla scadenza prefissata (31 dicembre 2025). Per questa ragione, chi vorrà apportare delle modifiche legate la nuovo provvedimento dovrà presentare una nuova Dsu (Dichiarazione Unica Sostitutiva). Questa può essere presentata:
- Telematicamente, attraverso il portale Inps
- Presso un Caf o un patronato
Le modifiche inserite nel decreto approvato nei giorni scorsi potrebbero far scendere l’Isee di molti nuclei familiari, circostanza che consentirebbe l’accesso a bonus, agevolazioni e sconti. Per fare un esempio, alcuni nuclei familiari potrebbero rientrare nella platea dei beneficiari del bonus bollette che prevede determinate soglie Isee per l’erogazione. Non solo, alcune famiglie potrebbero ottenere importi maggiori per l’Assegno Unico Universale o il bonus asilo nido, entrambi erogati in base alla situazione reddituale dei richiedenti.
Ricordiamo che l’Isee fa sempre riferimento ai due anni precedenti, dunque, la certificazione richiesta durante l’anno in corso terrà conto dei redditi e del patrimonio immobiliare al 31 dicembre 2023.