Il mondo della finanza contemporanea è in continua evoluzione e la comparsa di nuovi asset digitali sul mercato incuriosisce i più attenti che però non hanno le informazioni necessarie per orientarsi in questo campo. Ce ne sono ormai a migliaia di criptovalute che sono proliferate dal 2009, anno di esordio dei Bitcoin.
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Il 2009 fu un anno spartiacque, con molti esperti che considerarono i Bitcoin il nuovo oro, altri li giudicarono la valuta di riserva del mondo, alcuni invece pensarono ad una moda passeggera ed effimera. In tutti i casi con questa tecnologia è possibile effettuare uno scambio di valore fra due soggetti ovunque nel mondo con una connessione internet, senza intermediari, in pochi minuti. In pratica una moneta virtuale bidirezionale che può essere convertita con le principali valute ufficiali e viceversa.
Le criptovalute
L‘idea alla base delle criptovalute è operare su reti di software decentralizzate con due funzioni, elaborare le transazioni e mantenere il database che le registra e le memorizza. Raggruppate in blocchi cronologici le transazioni sono quindi concatenate in modo ininterrotto (blockchain).
Chiunque può scaricare ed eseguire questi programmi software open source con il database, libro mastro, visibile pubblicamente a tutti per trasparenza e controllo. Tutto è iniziato il 31 ottobre 2008, quando Satoshi Nakamoto, uno pseudonimo, pubblica un documento in cui descrive un nuovo sistema di “denaro elettronico” chiamato appunto bitcoin. Un’alternativa al sistema finanziario esistente che convinse molti generando un seguito nutrito e appassionato.
Le criptovalute oggi
Attualmente si sono moltiplicate migliaia di piattaforme di criptovalute che fanno cose diverse tutte da versioni decentralizzate di sistemi operativi, servizi bancari digitalizzati, reti di supply-chain, tutte applicazioni della nuova tecnologia. Oggi si comprano Bitcoin:
- attraverso un borsino di criptovalute
- un broker da smartphone
- con il vostro consulente finanziario
Le criptovalute erano state normate recentemente, nel 2022, con l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze e gli altri proventi realizzati con una soglia di 2000 euro nel periodo di imposta. La legge di Bilancio 2025 apporta diverse novità alla tassazione delle cripto-attività eliminando per il 2025, anno di transizione, la soglia dei 2mila euro, mantenendo l’aliquota al 26%. Nel 2026 andrà a regime e l’aliquota si alzerà al 33%, diventando la tassazione definitiva.
Inoltre è prevista una nuova rivalutazione onerosa dei valori fiscali delle criptovalute detenute al 1 gennaio 2025, applicando un’imposta sostitutiva del 18%, riducendo così il carico fiscale sui guadagni futuri. Questa è una buona opportunità per chi possiede asset e vuole riorganizzare la propria posizione fiscale in vista di future vendite, senza modificare la quantità di asset detenuti e senza generare liquidità immediata.