Per chi soffre di ipercolesterolemia, una delle raccomandazioni più comuni è quella di evitare di consumare succo di pompelmo. Non si dovrebbe consumare neanche il frutto stesso se si assumono statine, i farmaci utilizzati per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Questa avvertenza, presente nelle informazioni sui farmaci, è stata data per un motivo ben preciso. Il pompelmo, infatti, contiene delle sostanze chiamate furanocumarine. Queste possono interferire con l’efficacia delle statine e provocare un pericoloso accumulo di principi attivi nel corpo, aumentando il rischio di effetti collaterali.
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Tuttavia, un recente studio condotto da un team di ricercatori ha portato alla luce una sorprendente scoperta. L’interazione tra il pompelmo e i farmaci non sarebbe casuale, ma sarebbe causata da un gene specifico che potrebbe, in futuro, essere modificato. Questo potrebbe portare alla creazione di pompelmi “farmaco-compatibili”, capaci di essere consumati senza interagire negativamente con le statine o con altri medicinali. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The New Phytologist, segnando un potenziale passo avanti nell’agricoltura e nella genetico. Questo causa possibile impatto positivo sulla salute di milioni di persone che devono assumere farmaci per il colesterolo alto.
Perché il pompelmo interferisce con i farmaci?
Non tutti gli agrumi presentano lo stesso problema quando si trattano con statine e altri farmaci. Mentre il pompelmo è noto per la sua incompatibilità con diversi medicinali, altri agrumi, come arance e mandarini, non sembrano causare lo stesso tipo di interazione. Questo ha spinto gli studiosi a indagare le differenze tra queste piante e a capire cosa, nel pompelmo, renda così problematica l’assunzione contemporanea con determinati farmaci.
Una possibile spiegazione è stata trovata grazie a un esperimento condotto presso il Volcani Center in Israele. Qui, i ricercatori hanno creato una sorta di ibrido tra mandarini e pompelmi, che hanno chiamato “mapo 2.0”. I risultati sono stati sorprendenti: questi ibridi presentavano due varianti, una contenente alti livelli di furanocumarine, l’altra priva di queste sostanze. Da questa scoperta, è emerso che un singolo gene è responsabile della produzione di furanocumarine nel pompelmo. Inoltre i mandarini contengono una versione mutata di questo gene che impedisce la produzione delle sostanze responsabili dell’interazione con i farmaci.
Il ruolo del gene nella produzione di Furanocumarine
Il gene in questione è stato identificato dagli scienziati come responsabile della produzione di un enzima chiamato diossigenasi 2-ossoglutarato dipendente. Questo enzima gioca un ruolo fondamentale nella biosintesi delle furanocumarine, le molecole problematiche per i pazienti che assumono statine. I mandarini, grazie a una mutazione di questo gene, sono privi di furanocumarine, il che li rende “compatibili” con i farmaci.
Gli scienziati ora credono che attraverso l’uso di editing genetico sia possibile sopprimere il gene responsabile della produzione di furanocumarine nel pompelmo, creando così una varietà di frutto che non interferisce con i farmaci. La possibilità di ottenere pompelmi farmaco-compatibili potrebbe rivoluzionare il mercato degli agrumi, rendendo il frutto nuovamente sicuro per milioni di persone che dipendono dalle statine e altri farmaci, senza dover rinunciare ai benefici nutrizionali e al gusto del pompelmo.
Pompelmi sicuri: la strada verso il futuro
Questa scoperta è davvero importante per un passo verso il futuro. Ma qual è il motivo?
- Apre nuove prospettive nella ricerca farmacologica
- Potrebbe anche avere un impatto significativo sull’agricoltura, con la possibilità di sviluppare agrumi geneticamente modificati per rispondere alle esigenze di salute pubblica.
Se i ricercatori riusciranno a sviluppare pompelmi che non interferiscono con i medicinali, milioni di persone potranno beneficiare di una maggiore sicurezza nell’assumere i farmaci. Quindi non dovranno rinunciare a un frutto che è, da sempre, apprezzato per le sue proprietà nutrizionali e per il suo sapore rinfrescante.
La strada per arrivare a un pompelmo totalmente sicuro per chi assume statine è ancora lunga. Ma questa scoperta segna un passo importante verso un futuro in cui l’editing genetico potrebbe aiutare a superare le attuali incompatibilità tra alimenti e farmaci. In questo modo si va a migliorare la qualità della vita di chi ha bisogno di trattamenti medici quotidiani.