Ci sono storie talmente particolari che neanche la più fervida immaginazione arriverebbe a pensarle. Tra queste spicca un accadimento rarissimo, che vede protagonista un signore di 59 anni, finito al centro dell’attenzione mondiale con un retroscena totalmente inaspettato.
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Il personaggio in questione ha vissuto per due mesi sott’acqua per poi riemergere e tornare alla normalità, anche se questa esperienza l’ha toccato nel profondo. Scopriamo i dettagli di questa storia pazzesca.
Vive sott’acqua per due mesi senza mai tornare in superficie
Si chiama Rudiger Koch e ha 59 anni. Di recente, è finito al centro dell’attenzione per aver vinto il Guinness World Records Susana Reyes per un’impresa alquanto sui generis: l’uomo ha vissuto per 120 giorni sott’acqua, superando il record di Joseph Dituri, che ha passato 100 giorni in una laguna della Florida soggiornando in un sottomarino.
Koch ha sfidato Dituri ed è riuscito a superare per 20 giorni il suo record, trascorrendo due mesi interni sott’acqua, non vedendo terra neanche una volta. Il 59enne ha raccontato l’esperienza vissuta, spiegando come sia stata un’avventura pazzesca e come ora percepisca un fortissimo senso di rammarico per la sua fine. Per l’uomo è stato molto divertente cimentarsi in questa sfida nell’ambito della quale ha trasformato una capsula – posta a 11 metri sotto il mare – nella sua dimora.
Malgrado si possa pensare che questa esperienza sia stata molto claustrofobica, per Koch non è stato affatto così: il 59enne si è goduto la calma e il silenzio del mare, come anche il buio totale.
Rudiger Koch e l’impresa estrema: altri dettagli
Rudiger ha vissuto in questo sottomarino posto nei pressi di Panama. La struttura è stata dotata di tutto il necessario, facendo in modo che potesse essere raggiunta anche da visitatori e un medico per monitorare il suo stato di salute in modo regolare. Dotata di pannelli solari per poter fornire l’elettricità, la location aveva un generatore di riserva, anche se era priva di doccia. Malgrado le condizioni particolari, Koch si adattato al meglio e ricorda solo in modo positivo l’esperienza in cui si è cimentato.
Con questa avventura l’uomo non solo ha voluto raggiungere un record, ma dimostrare anche come i mari siano un potenziale ambiente in cui l’uomo potrebbe benissimo vivere. Nell’ambito di questa impresa, il 59enne si è ripreso per controllare la sua salute fisica e mentale e per dimostrare come durante i 120 giorni non sia mai risalito in superficie. Per il progetto Koch ha tratto ispirazione dal romanzo di fantascienza “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, che gli ha fatto compagnia durante la lunga permanenza sott’acqua, essendo onnipresente sul suo comodino.