Andrea Rizzoli ha spesso parlato del legame speciale con sua madre, Eleonora Giorgi, che lo ha influenzato profondamente, anche nella sua vita adulta. In una recente intervista, Rizzoli ha ricordato i tempi dell’infanzia, quando, pur essendo un bambino, provava una grande nostalgia per la presenza materna. “Quando ero piccolo, le lasciavo delle lettere strazianti sotto la porta della sua stanza, chiedendole di non andare sul set, ma di restare con me”, ha raccontato.
Un ricordo che rispecchia quanto fosse forte il suo bisogno di stare accanto a lei. Tuttavia, Eleonora, pur essendo una madre affettuosa, non rinunciava al suo lavoro e, un giorno, per assecondare il desiderio del figlio, decise di fare una pausa dal lavoro. “Una mattina saltò il lavoro e io la scuola, e andammo insieme alla Galleria Borghese a vedere la statua di Apollo e Dafne. Ci siamo ritornati da poco”, ha aggiunto, raccontando uno dei tanti momenti speciali condivisi con sua madre.
Rizzoli ammette che, dalla madre, ha imparato molte cose. Tra queste:
- la “rapidità di ragionamento”
- una “forma di empatia”, che gli permette di non entrare mai in conflitto con gli altri.
È un’influenza che ha lasciato un’impronta indelebile sulla sua personalità. Ma la sua crescita non si è limitata solo all’influenza materna. Grazie a Eleonora, infatti, ha avuto anche l’opportunità di entrare in contatto con diversi artisti.
Ricorda con affetto che “Pino Daniele mi lasciava giocare con la sua chitarra”, ma è stato Andrea De Carlo, compagno di sua madre, a insegnargli a suonarla. Un aneddoto che lo lega anche al mondo del cinema, quando incontrò Michele Placido a Sabaudia, scambiandolo per il celebre Commissario Cattani della serie La Piovra, un momento che ha segnato la sua giovinezza.