Nel testo della Legge di Bilancio 2025, entrata in vigore dallo scorso 1° gennaio dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha trovato spazio anche un particolare bonus che aiuterà alcune categorie di cittadini a sostenere le spese per il canone di locazione.
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Il contributo, sino ad un massimo di 5mila euro annui, è rivolto ai lavoratori fuorisede in possesso di determinati requisiti, anche reddituali. Per ottenerlo, sarà necessario inoltrare una specifica domanda al proprio datore di lavoro che poi potrà decidere di erogare il bonus direttamente o sotto forma di rimborso. Capiamo, nello specifico, come funziona la misura in questione e quali sono i requisiti richiesti per poter accedere.
Il Governo ha introdotto un nuovo bonus per aiutare i neoassunti, costretti a trasferirsi per motivi di lavoro, a sostenere le spese per l’affitto di un immobile con l’obiettivo di favorire la mobilità lavorativa e aiutare le aziende a reclutare personale qualificato.
Il contributo, inserito nella Legge di Bilancio, ammonta ad un massimo di 5mila euro annuali, per i primi due anni dalla data di assunzione del beneficiario, e serve a coprire le spese per il canone di locazione o per la manutenzione di un immobile in affitto. Il bonus non viene erogato dallo Stato, ma direttamente dal datore di lavoro che può anche decidere di corrispondere le somme come rimborso.
Come abbiamo accennato in precedenza, il nuovo bonus affitti non è rivolto a tutti i lavoratori neoassunti, ma solo a chi rispetta determinate condizioni. Per beneficiare del contributo, come si legge nel testo della Manovra 2025, il lavoratore deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
Il bonus deve essere richiesto al datore di lavoro presentando un’autodichiarazione in cui si specifica di essere in possesso dei requisiti appena elencati per beneficiare del contributo, valido per due anni dalla data di assunzione. Sarà necessario anche allegare l’Isee ed il nuovo contratto di locazione.
Gli importi, come precisato al comma 388 della Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio), sono esenti ai fini fiscali, ma verranno tenuti in considerazione per il calcolo dell’Isee facendo aumentando il valore. Quest’ultima circostanza, dunque, potrebbe impedire ad alcuni lavoratori di poter accedere ad altre agevolazioni o di ricevere importi più bassi, considerato che la maggior parte dei bonus si basa sul valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, come ad esempio l’Assegno Unico Universale o il bonus nuove nascite.
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